 Un altro problema che appassionò p. Marcolini e lo 
                      dominò, fu quello che potrebbe essere definito il 
                      decentramento industriale che per lui aveva soprattutto 
                      risvolti umani e sociali; le fabbriche sempre più 
                      mastodontiche agglomerate alla periferia della città 
                      costringevano ogni giorno i lavoratori a fare centinaia 
                      di chilometri con i mezzi più disagiati, a rimanere 
                      fuori di casa la maggior parte della giornata….
 
                      Un altro problema che appassionò p. Marcolini e lo 
                      dominò, fu quello che potrebbe essere definito il 
                      decentramento industriale che per lui aveva soprattutto 
                      risvolti umani e sociali; le fabbriche sempre più 
                      mastodontiche agglomerate alla periferia della città 
                      costringevano ogni giorno i lavoratori a fare centinaia 
                      di chilometri con i mezzi più disagiati, a rimanere 
                      fuori di casa la maggior parte della giornata….
                      
                      
                      
                      
                      
                       … 
                      Concentrò via via la sua attenzione su una delle 
                      zone più depresse del bresciano e preparò 
                      un promemoria in cui elencò le ragioni e le cifre 
                      che dovevano sollecitare ad un diretto impegno: tanti disoccupati 
                      (31 mila), tanti gli emigranti (all’estero 10 mila) 
                      e i pendolari giornalieri (20 mila)… grave l’emigrazione 
                      dalla valli alla pianura e alla città, urgente perciò 
                      l’industrializzazione delle valli e delle zone depresse. 
                      Era una situazione preoccupante, che non spettava certo 
                      a p. Marcolini risolvere; tuttavia egli, nei limiti delle 
                      sue possibilità, inizialmente volle, nel suo solito 
                      modo concreto, dare un contributo per alleviare la situazione 
                      in città.
… 
                      Concentrò via via la sua attenzione su una delle 
                      zone più depresse del bresciano e preparò 
                      un promemoria in cui elencò le ragioni e le cifre 
                      che dovevano sollecitare ad un diretto impegno: tanti disoccupati 
                      (31 mila), tanti gli emigranti (all’estero 10 mila) 
                      e i pendolari giornalieri (20 mila)… grave l’emigrazione 
                      dalla valli alla pianura e alla città, urgente perciò 
                      l’industrializzazione delle valli e delle zone depresse. 
                      Era una situazione preoccupante, che non spettava certo 
                      a p. Marcolini risolvere; tuttavia egli, nei limiti delle 
                      sue possibilità, inizialmente volle, nel suo solito 
                      modo concreto, dare un contributo per alleviare la situazione 
                      in città.
                      
                      
                       Nel novembre 1969 si aprì a Brescia il “Centro 
                      Sociale di Viale Caduti del Lavoro”. Lo volle per 
                      i giovani, operai e studenti, provenienti da lontano affinché 
                      vi trovassero un’accoglienza e un clima familiari, 
                      per sollevarli dalla solitudine oltre che dalle difficoltà 
                      economiche. Coinvolse nell’istituzione la Cariplo 
                      che finanziò totalmente l’opera….
 
                      Nel novembre 1969 si aprì a Brescia il “Centro 
                      Sociale di Viale Caduti del Lavoro”. Lo volle per 
                      i giovani, operai e studenti, provenienti da lontano affinché 
                      vi trovassero un’accoglienza e un clima familiari, 
                      per sollevarli dalla solitudine oltre che dalle difficoltà 
                      economiche. Coinvolse nell’istituzione la Cariplo 
                      che finanziò totalmente l’opera….
                      
                      Al Centro Sociale erano ospiti alcuni giovani camuni, operai 
                      all’O.M., p. Marcolini pensò di aiutarli, convincendoli 
                      a costituire cooperative di lavoro in Valle… Il 3 
                      maggio 1974 venne costituita da parte di un gruppo di questi 
                      giovani operai, abitanti a Paspardo nell’Alta Valle 
                      Camonica, la “Cooperativa Famiglia Meccanica di Paspardo”.
                      
                      
                       … 
                      Il 31 gennaio 1975 si costituì ad opera di altri 
                      operai della Fiat O.M. “La Famiglia Meccanica di Saviore 
                      dell’Adamello” e seguirono “La Famiglia 
                      Meccanica di Cevo” (10 maggio 1975), “La Famiglia 
                      Meccanica di Ceto” (11 febbraio 1976), “La Famiglia 
                      Meccanica di Sellero” (9 giugno 1976), “La Famiglia 
                      Meccanica di Pizzo Badile” (1 dicembre 1976), “La 
                      Famiglia Meccanica di Monte Elto” (24 giugno 1977)…Tutte 
                      cooperative metalmeccaniche, cui si aggiunse il 9 novembre 
                      1976 quella agricola di Santicolo….
… 
                      Il 31 gennaio 1975 si costituì ad opera di altri 
                      operai della Fiat O.M. “La Famiglia Meccanica di Saviore 
                      dell’Adamello” e seguirono “La Famiglia 
                      Meccanica di Cevo” (10 maggio 1975), “La Famiglia 
                      Meccanica di Ceto” (11 febbraio 1976), “La Famiglia 
                      Meccanica di Sellero” (9 giugno 1976), “La Famiglia 
                      Meccanica di Pizzo Badile” (1 dicembre 1976), “La 
                      Famiglia Meccanica di Monte Elto” (24 giugno 1977)…Tutte 
                      cooperative metalmeccaniche, cui si aggiunse il 9 novembre 
                      1976 quella agricola di Santicolo….
                      
                      … Ancora prima della costituzione delle Cooperative 
                      camune, p. Marcolini, aveva contribuito intorno al 1968 
                      ad associare alcuni industriali camuni convincendoli ad 
                      aprire la “Bulloneria di Valcamonica” di Sellero 
                      con circa una ventina di Operai, ancora oggi in funzione.
                      
                      
                      (da: “A.FAPPANI – C.CASTELLI, Il Prete di Tutti: 
                      Ottorino Marcolini” - Brescia, Edizioni del Moretto, 
                      1988)