Un altro problema che appassionò p. Marcolini e lo
dominò, fu quello che potrebbe essere definito il
decentramento industriale che per lui aveva soprattutto
risvolti umani e sociali; le fabbriche sempre più
mastodontiche agglomerate alla periferia della città
costringevano ogni giorno i lavoratori a fare centinaia
di chilometri con i mezzi più disagiati, a rimanere
fuori di casa la maggior parte della giornata….
…
Concentrò via via la sua attenzione su una delle
zone più depresse del bresciano e preparò
un promemoria in cui elencò le ragioni e le cifre
che dovevano sollecitare ad un diretto impegno: tanti disoccupati
(31 mila), tanti gli emigranti (all’estero 10 mila)
e i pendolari giornalieri (20 mila)… grave l’emigrazione
dalla valli alla pianura e alla città, urgente perciò
l’industrializzazione delle valli e delle zone depresse.
Era una situazione preoccupante, che non spettava certo
a p. Marcolini risolvere; tuttavia egli, nei limiti delle
sue possibilità, inizialmente volle, nel suo solito
modo concreto, dare un contributo per alleviare la situazione
in città.
Nel novembre 1969 si aprì a Brescia il “Centro
Sociale di Viale Caduti del Lavoro”. Lo volle per
i giovani, operai e studenti, provenienti da lontano affinché
vi trovassero un’accoglienza e un clima familiari,
per sollevarli dalla solitudine oltre che dalle difficoltà
economiche. Coinvolse nell’istituzione la Cariplo
che finanziò totalmente l’opera….
Al Centro Sociale erano ospiti alcuni giovani camuni, operai
all’O.M., p. Marcolini pensò di aiutarli, convincendoli
a costituire cooperative di lavoro in Valle… Il 3
maggio 1974 venne costituita da parte di un gruppo di questi
giovani operai, abitanti a Paspardo nell’Alta Valle
Camonica, la “Cooperativa Famiglia Meccanica di Paspardo”.
…
Il 31 gennaio 1975 si costituì ad opera di altri
operai della Fiat O.M. “La Famiglia Meccanica di Saviore
dell’Adamello” e seguirono “La Famiglia
Meccanica di Cevo” (10 maggio 1975), “La Famiglia
Meccanica di Ceto” (11 febbraio 1976), “La Famiglia
Meccanica di Sellero” (9 giugno 1976), “La Famiglia
Meccanica di Pizzo Badile” (1 dicembre 1976), “La
Famiglia Meccanica di Monte Elto” (24 giugno 1977)…Tutte
cooperative metalmeccaniche, cui si aggiunse il 9 novembre
1976 quella agricola di Santicolo….
… Ancora prima della costituzione delle Cooperative
camune, p. Marcolini, aveva contribuito intorno al 1968
ad associare alcuni industriali camuni convincendoli ad
aprire la “Bulloneria di Valcamonica” di Sellero
con circa una ventina di Operai, ancora oggi in funzione.
(da: “A.FAPPANI – C.CASTELLI, Il Prete di Tutti:
Ottorino Marcolini” - Brescia, Edizioni del Moretto,
1988)